Imperfetto è il pellegrinaggio verso la trasformazione
Aggiornamento: 6 apr

Ogni persona compie un viaggio erratico, più o meno dichiarato, che è la realizzazione della propria pelle nel mondo.
In questo incessante mettersi al mondo, metamorfico e non solo, l'ascolto è compagno fedele di un pellegrinaggio imperfetto. È il pellegrinaggio della trasformazione, e della restituzione reale di noi stessi, noi stesse.
La ricerca come meta, l'ascolto come strumento
Siamo alla ricerca delle condizioni perfette, o quantomeno ideali, per partire e trasformarci. Dobbiamo abbbandonare l'idea che esista un percorso, un metodo, "la strategia". Piuttosto, esiste uno spazio di ascolto a cui approdare, per facilitare la transizione e la crescita personale.
Discernere i fatti e gli accadimenti è più facile, da questo punto di percezione profonda e paziente che è l'ascolto. Ma questo non significa che nell'ascolto siano semplificate le sfide, o le asperità della trasformazione. Piuttosto, si fluisce, e si placa una sorta di lotta contro gli eventi del mondo.
L'ascolto aiuta ad accogliere la ricerca, in sè e per sè, come meta sufficiente ed opportuna. Non importa dove andremo, ma conta la qualità della nostra presenza, che è una premessa già di per sè trasformativa.
Ogni strada va bene
Le persone che ascolto durante la consulenza online, hanno fretta di trovare una strada, un modo che risolva, di getto e senza la fatica delle profondità, quello che ci inquieta da sempre.
Il fatto, per assurdo, è che per l'inquietudine ogni strada va bene. Ed è altrettanto vero per le persone che già sono in buona pace con sè stesse: ogni strada è opportuna.
"Va bene", a suo modo, anche la strada sbagliata, o quella che porta ad un fallimento. Perchè ci restituisce il senso della misura, e ci ri-orienta verso ciò che corrisponde meglio a noi. Ciò che innervosisce, di un viaggio erratico trasformativo, è iniziare.
Iniziare comporta il rimescolio delle stesse acque, ogni giorno, affinchè non diventino palude. La palude è la pigrizia, la paura di partire per un viaggio di scoperta di sè, che durerà tutta la vita.
Il compito mai banale che mi è dato, nel momento dell'ascolto, è avvicinare la persona al momento di trasformazione che vuole... e che non vuole. Sembra un controsenso, eppure è così. Perchè, tutti, tutte, vogliamo cambiare qualcosa, ma non desideriamo attraversare il cambiamento.

Paradossalmente, prima si acccetta il tempo necessario alla trasformazione, prima si intende l'imperfezione del viaggio espressivo di sè, e prima le acque emotive si placano, evidenziando le soluzioni di cui si era tanto in cerca.
Oggi, il viaggio verso sè stessi, quello che poi porta ad esternarsi, con forza, nel mondo, è uno dei meno appariscenti e gettonati. Eppure, è l'unico che valga davvero la pena di essere compiuto, perchè, ogni suo passo, è la sede della nostra autenticità.