Premessa: la lettura dei tarocchi, io la faccio, ma non la insegno. E nemmeno insegno a comprendere – uno per uno – tutti gli arcani (maggiori e minori) che compongono il mazzo.
Ho deciso però di scrivere questo post, per dare giusto qualche dritta (quelle fondamentali) a tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi al mondo dei tarocchi, iniziando a leggerli. A te interessa?
Per prima cosa: scordati la lettura. Ma focalizzati su questi passaggi determinanti, che vengono prima.
Tarocchi: inizia a scegliere il mazzo giusto
Se ti sei appassionato o appassionata al mondo dei tarocchi, e vorresti iniziare a maneggiare questo strumento d’aiuto, è davvero importante che tu scelga di acquistare il mazzo giusto.
Se utilizzi i tarocchi di Waite, ad esempio, stai guardando immagini rivisitate degli arcani, prive di quei codici necessari al reale intendimento del messaggio veicolato da ogni carta.
Un mazzo da non utilizzare? Rider-Waite.
Mazzo sbagliato? Lettura sbagliata. Magari ti intrigano i tarocchi degli angeli, o quel mazzo restaurato dalla tua artista contemporanea preferita. Lascia stare, se vuoi imparare a vedere davvero il mondo illustrato dai tarocchi.
Il mio consiglio, piuttosto, è di puntare su un canonico mazzo di tarocchi marsigliesi. Mi rendo conto che puoi sentire questa scelta come un limite, ma puoi sempre scegliere un mazzo di tarocchi marsiglieri piuttosto che un altro.
In ogni caso, non cambierà il canone, ovvero l’immagine illustrata che, a parte alcuni dettagli, resta sempre lo stesso anche quando si passa da un maestro incisore a un altro. All'inizio serve farsi l'occhio.
Mazzo di tarocchi: cosa fare quando ne hai acquistato uno
Bene, facciamo finta che tu ora abbia acquistato il tuo mazzo di tarocchi marsigliesi. Quello che ti consiglio di fare è di iniziare a guardare i 22 arcani maggiori. Metti da parte 'i minori'.
Dedica una parte della tua scrivania ai 22 arcani, e stendili in quello che Philippe Camoin ha battezzato, per primo, come il Diagramma 3x7.
Qui, hai tutto il pellegrinaggio di Le mat. Le mat sei tu, mentre sei intento o intenta a risvegliarti dal sonno della incoscienza.
Le tre file in cui vengono suddivisi gli arcani maggiori, compongono il viaggio del pellegrino, o della pellegrina.
Piccolo appunto. L’insegnamento dei tarocchi richiede anni, quindi, in questo post, mi sto limitando a darti poche indicazioni, perché tu possa quantomeno bypassare tutta la fuffa che il web ti propone. Soprattutto quando parliamo di mazzo di tarocchi. E adesso?
L’osservazione dei tarocchi
Come ti ho scritto all’inizio del post, dimentica di voler imparare subito la lettura dei tarocchi. Perché, per arrivare a fare una lettura, ci vuole tanto studio, e tanta pratica. Se questo mondo ti affascina, però, parti con passi davvero necessari e possibili.
Non pensare alla lettura dei tarocchi, ma pensa all’osservazione dei 22 arcani maggiori. Osserva, resta in contemplazione. Perché prima di leggerli in una stesa, gli arcani vanno visti, e conosciuti visivamente.
Perditi, vaga con lo sguardo, resta affascinato/a da ogni carta. Inizia così una tua personalissima esplorazione dei tarocchi. Ma solo contestualmente ai 22 arcani maggiori.
Il mio consiglio è di dedicare ogni giorno mezz’ora all’osservazione dello schema 3x7.
Prima della lettura dei tarocchi prendi visivamente confidenza con gli arcani
Prendi in mano l’arcano di Le Mat, e fagli idealmente percorrere tutte le tappe del percorso. Lascia che si appoggi su Le bateleur, poi sulla Papesse, e così via, seguendo l’ordine numerico degli arcani.
A proposito. Concentrati anche sull’osservazione dei numeri, e presta attenzione al cartiglio di ogni arcano. la parte in cui sono inserite delle lettere. Tutti i tarocchi hanno un nome? Com’è scritto? Osserva, e inizia a prendere confidenza con questi aspetti: numeri, figure, paesaggi, cartigli.
Confrontare i tarocchi tra di loro
In questo esercizio di osservazione puoi iniziare a prendere due arcani, affiancarli l’uno all’altro, per notare analogie e differenze.
Mettendo i due arcani a confronto potrai vedere che un personaggio è vestito, mentre l’altro no. Potrai cogliere differenze e similitudini, ora nello sguardo rivolto a destra o sinistra, ora nel numero, dispari o pari.
A cosa serve confrontare due tarocchi tra loro? Ti serve, e ti è indispensabile, affinchè tu possa allenare l’occhio. Vedere, significa infatti entrare nella dimensione degli arcani. Ma per imparare a fare una lettura dei tarocchi, è ancora troppo presto per te.
Il mio consiglio è di praticare questa ginnastica visiva per almeno 6 mesi. Ma c’è un altro dato, che ti dovrebbe interessare, se davvero vuoi entrare nel mondo dei tarocchi.
Lettura dei tarocchi: sai andare oltre la fascinazione?
Ti faccio una domanda, così, a bruciapelo. Perché vorresti leggere i tarocchi? Vorresti imparare la lettura dei tarocchi per te, oppure perché senti che il Tarot può rappresentare una strada lavorativa?
In ogni caso, è importante che tu lo sappia. Essere tarologo, tarologa, non significa solo lasciarsi affascinare dal mondo degli arcani. Ma vuol dire soprattutto aiutare gli altri a veder chiaro nelle loro vite. Quindi ti chiedo: vuoi davvero aiutare gli altri attraverso i tarocchi?
Se la risposta a questa domanda fosse no, allora dovresti rivalutare il senso dei tarocchi, per te.
Non si leggono i tarocchi per avere potere, non si leggono i tarocchi per sé, e nemmeno perché “è affascinante”.
Noto che sono davvero poche le persone che si avvicinano ai tarocchi valutandoli per ciò che davvero sono: uno strumento di aiuto. Da questo punto di vista, devi inoltre sapere un’altra cosa.
I tarocchi ti portano a servizio delle persone
Aiutare non è facile. O ti piace, ascoltare gli altri, e aiutarli nei momenti di crisi, oppure rifuggirai dai tarocchi appena capirai che, la lettura, è fatta soprattutto di relazione con le persone.
E qui, si vede veramente chi è attratto dallo strumento “per potere/per fascino” o per desiderio reale di mettersi a servizio.
Se il mondo dei tarocchi ti affascina, ma non intravedi come questo mondo orienti alla relazione d’aiuto verso gli altri, allora fermati a riflettere.
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