«Sono uscita con lui dopo 6 mesi in cui scherzavamo benissimo insieme. Mi invita fuori a cena. Mi sembra preso. Dopo cena ci baciamo, e stiamo insieme. Dopo una settimana, gli dico che sono presa bene per lui… e lui mi dice che non è il momento. No, dico… allora perché mi hai invitato a cena?».
Fraintendimento o ambiguità?
Questo piccolo frammento di dialogo è solo uno dei tanti racconti che le persone mi condividono durante la lettura dei tarocchi.
Le relazioni non conoscono regole, non rispondono alle aspettative
È raro che chi arriva in consulenza vada spedito o spedita verso la domanda (domanda che, comunque, formuliamo sempre insieme).
Di solito, chi entra in consulenza esprime il proprio sbigottimento, in relazione a qualche forma di ambiguità distruttiva che riguarda la coppia.
Premessa: nelle relazioni non ci sono regole da rispettare. E dovremmo stare lontani da tutti coloro che ci fanno credere che ci sia una sorta di manuale per relazionarsi preservandosi da queste ambiguità distruttive.
Allo stesso tempo, dovremmo evitare di ricamare pensieri sulle azioni degli altri, proiettando su di esse aspettative, interpretazioni personali, e illusioni.
Ambiguità distruttive: qualche esempio
Non è semplice capire quando la persona che abbiamo davanti non è trasparente, in termini di intenti. Questo perché, molto spesso, e più semplicemente, le persone cambiano idea proprio mentre la frequentazione è in corso. E altrettanto spesso ci mettiamo del nostro. Vogliamo la favola, là dove non c'è.
Ma cerchiamo di dare un volto a quelle ambiguità distruttive in cui possiamo incappare, almeno per alzare la soglia dell’attenzione.
Le ambiguità distruttive sono tutte quelle dinamiche relazionali in cui siamo tratti in inganno dall'apparente buona predisposizione dell’altra persona nei nostri confronti.
"Sembra andare tutto bene..."
Accetta un invito. O siamo invitati a uscire. Allora diamo per scontato che ci sia un interesse. E perché dovremmo pensare diversamente? Oltre all’uscita, si rivela una certa intesa, che sembra portare a incontri anche molto intensi, a livello mentale e fisico.
A quel punto, complice un principio di innamoramento, ci si lascia andare a paroline o parolone d’amore.
E l’altra persona? Sparisce, dichiara di essere confusa, inizia a mettere una distanza, ritratta.
Solo magnetismo, o vero incontro d'anime?
Dove risiede la distruttività, a conti fatti? Colpo di scena. Non risiede (solo) nel ripensamento dell’altra persona.
Purtroppo, è lecito che, nonostante interesse e frequentazione, nonostante magnetismo e intesa sessuale, l’altra persona decida di troncare o "non viversela" (come direbbe un mio cliente).
La vera distruttività risiede però nell’ostinazione con cui cerchiamo di ritrattare la decisione dell’altra persona. A quanti miei clienti ho sentito esclamare: «Ma come?! Non può essere così! Ci deve pur essere una logica! Stavamo bene insieme…».
Relazioni senza conclusione
Ora, a questo punto della dolorosa narrazione serve una piccola parentesi. Devi sapere che il cervello va letteralmente fuori di testa, quando il quadro di una relazione è ai suoi occhi imperfetto o incompleto.
Il tuo cervello, per rigor di logica, cercherà sempre di ricomporre lo scenario tramite argomentazioni sensate.
Quando l'indefinito ti distrugge da dentro, metti tu la parola fine
Ma l’amore e le relazioni affettive non obbediscono alla logica. E se l’altra persona ci regala un senso di indefinito, e la confusione più totale, dobbiamo semplicemente accettare il fatto che dobbiamo mettere un punto a tutto.
Piangere, soffrire, e allontanarci mettendo noi, la fine.
Soprattutto, dobbiamo accettare che ci sono relazioni senza conclusione. Sono quelle relazioni che ci fanno sentire di essere rimasti in sospeso. Sono relazioni rotte, che non hanno un finale, né brutto, né bello. Sono solo pura confusione.
"Non andiamo da nessuna parte..."
Questo non lo dicono i manuali dell’amore di coppia: non tutte le relazioni hanno il lieto fine, o semplicemente una fine. Abituati ad accettare il fatto che, spesso, di fronte al caos che l’altra persona porta, sarai tu, a dover scrivere la parola fine.
Relazioni ambigue: ne esistono, di costruttive?
Sì. Non dobbiamo giudicare le circostanze, ma, molto spesso, nel bel mezzo di una relazione coniugale in crisi, arriva un nuovo amore.
Che fare, in questi casi? E come riconoscere un incontro che ci regali davvero la possibilità di amare?
Come evitiamo di cadere nella trappola di una possibile ambiguità distruttiva?
Direi che una lettura dei tarocchi può essere davvero salvifica, in queste circostanze. Perché ci permette subito di capire quando è il caso di vivere una situazione ambigua (siamo chiamati a vivere un nuovo amore), e quando invece è il caso di lasciar perdere.
Proprio in questo momento, in tutto il mondo, ci sono milioni di persone coinvolte in una relazione extraconiugale. Quante di queste si riveleranno "un calesse"(cit.)?
E quanti decideranno di vivere l’ambiguità (ambe due) della doppia frequentazione, per capire il da farsi?
Non tutte le relazioni ambigue sono distruttive
Ci sono persone che vivono una relazione principale, e una secondaria, dilaniate dal dubbio, in relazione alla strada da prendere.
Queste persone, però, non vogliono giocare con i sentimenti degli altri, ma vivono davvero una crisi profonda, che le sta portando a decidere se restare nella relazione ufficiale, o no.
Non tutte le relazioni ambigue cavalcano l'onda della dipendenza affettiva
A prescindere dall’esito, questi contesti portano ad ambiguità costruttive, non sterili, votate per esempio alla mera dipendenza sessuale (penso a tutte quelle persone che sono sempre a caccia di nuovi incontri, il cui senso è quello di una semplice sc****a).
L’ambiguità che risiede nel vivere una doppia relazione, infatti, può avere come obiettivo quello di rinegoziare il senso della coppia.
Andare oltre l'ambiguità
Se la persona resta nella relazione ufficiale, lo farà con un nuovo impulso, e dopo aver fatto chiarezza attraverso l’ambiguità relazionale della doppia storia).
Se la persona decide invece di lasciare la relazione ufficiale per la nuova relazione, ci sarà una nuova pagina da scrivere, e questo sarà il modo in cui si andrà oltre l’ambiguità della doppia relazione.
Giochi di conquista e giochi di potere
Nelle relazioni basate sull’ambiguità distruttiva, invece, l’individuo si relaziona con un* partner che manipola, irretisce, e mette in atto giochi di potere, solo per il gusto della conquista.
Non è semplice vivere le relazioni di coppia, quando la situazione parte con dinamiche poco chiare (dalle frequentazioni che si interrompono inspiegabilmente, alle relazioni extraconiugali che creano dubbi su quale partner faccia davvero al proprio caso).
Non tutte le ambiguità relazionali sono distruttive
Credo però sia utile tenere a mente tutto questo, per analizzare al meglio la propria situazione. Quindi: ci sono relazioni che si basano su un’ambiguità distruttiva, e sul bisogno di esercitare potere. Ci sono invece relazioni che ci portano nel terreno dell’ambiguità, ma possono farci crescere.
Cerca di vivere l'autentica unicità della tua relazione
Queste, soprattutto, non sono relazioni basate sulla manipolazione, ma su una reale crisi interiore, che una persona può vivere, se messo davanti a un bivio (relazione ufficiale, e nuovo incontro).
Spero che questo articolo ti abbia aiutato, e spero che ti porti a riflettere sulla complessità dell’amore. Se vivi una delle situazioni che ho menzionato, e vuoi ottenere chiarezza sul da farsi, puoi sempre prenotare una lettura dei tarocchi.
Giulia Scandolara - Tarologa professionista, Gestalt e Art Counselor
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