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Mentorship talenti: la testimonianza di Sara Rossoni

Aggiornamento: 23 apr


Giulia Scandolara e Sara Rossoni Mentorship talenti

Oggi voglio presentarti Sara Rossoni. Io mi commuovo, se penso al grande lavoro che sta facendo, esponendosi online e offline. E credimi: il merito è suo e della sua equilibrata forza di volontà. Ma di cosa si occupa?


Sara ha fatto suoi molti saperi antichi: dalla meditazione al viaggio sciamanico. Oggi lavora per il ripristino di una vita connessa alla natura, e ai ritmi spirituali del nostro essere umani. Mi piace il fatto che si descriva come una sciamana moderna.


Mentorship talenti: ti presento Sara

Sara è alla sua seconda Mentorship. Ci ha preso gusto, mi sa. Nelle prime 6 consulenze ha lavorato sodo per far scintillare il suo canale Instagram, a suon di Presenza.


Non abbiamo lavorato solo al canale Instagram in sé...

Come sempre accade nella Mentorship talenti, tutto il lavoro è stato "in proiezione": Sara ha preparato il terreno per l'arrivo del suo libro. Cos'ha fatto nella prima Mentorship? Te lo racconto:


  • ha reso il suo profilo Instagram un posto accogliente e professionale

  • ha imparato a scrivere per il web ragionando offline, prima ancora che "per pubblicare online"

  • ha creato caroselli, storie, video: tutto a partire da una veste grafica pulita che la rappresentasse

  • ha raccolto a piene mani la sfida dell'esporsi online, a piccoli passi, e conquistando ogni centimetro, riempiendolo della sua essenza ("e Sara c'è!" cit.)

  • ha preparato il terreno ai passi futuri: sito, newsletter, consulenze, e libro


Giulia Scandolara mentorship talenti

Meglio abbondare: la seconda Mentorship talenti

Nel suo secondo percorso da 6 incontri, il lavoro si sta concentrando sulla messa a terra di servizi e consulenze (sia online che online). Da conoscere: una consulenza dedicata alla scoperta del proprio animale guida.


Abbiamo rivisto tutta la sua comunicazione social così da preparare il pubblico all'arrivo del primo libro di Sara (di cui non anticipo nulla). "Mi taccio", e lascio parlare Sara attraverso questa intervista.


Eccoci Sara. Noi abbiamo iniziato la tua prima ora di Mentorship nel maggio del 2023. Abbiamo lavorato per tirare fuori la tua identità, in modo che tu potessi usare Instagram in modo più focalizzato. Com’è stato per te iniziare a usare un social “per fare sul serio”, quindi non solo come passatempo?

«Premetto che non ho mai avuto un bellissimo approccio con la tecnologia, soprattutto con i social, quindi potete immaginare come mi sia stato difficile iniziare ad usarli “per fare sul serio”. Giulia mi è stata accanto passo dopo passo e le sue dritte sono state un nettare per me e il mio rapporto con questi strumenti.»

 

Come mai hai deciso di prendere questo appuntamento con il tuo talento, iniziando a fare un percorso di Mentorship?

«Mi sono sentita chiamare, è stata un’epifania. Ho lavorato molti anni su me stessa per riuscire a ritrovarmi: perché non condividere quanto imparato anche con gli altri? Ma non avevo idea di come iniziare, quale strada intraprendere. Seguivo Giulia in quel periodo e compresi che il percorso che lei proponeva faceva al caso mio. La contattai ed eccomi qui.»

 

Puoi presentarti brevemente, per chi ancora non ti conosce, e ti scoprirà attraverso questa intervista? Cosa dobbiamo assolutamente sapere di te?

«Con piacere, sono Sara e sono da anni una ricercatrice che ama sperimentare. Mi sono appassionata di sciamanesimo, di pratiche yogiche, meditazioni e visualizzazioni. Per anni ho studiato, frequentato corsi e praticato queste antiche saggezze. Il mio intento è quello di poter insegnare a chi avrà il piacere di imparare quanto appreso negli ultimi 25 anni.»

 

Qual è la cosa che più ti ha fatto decidere di intraprendere un percorso di Mentorship, quindi un tutoraggio strategico che desse risalto al tuo lavoro?

«Come sempre la mia voglia di conoscere. Amo toccare con mano ciò che studio ed essere indipendente nel farlo. Ecco il perché di questa scelta, volevo essere autonoma nel comunicare tutto il mio sapere attraverso i social, Instagram nello specifico.»

 

Durante il primo percorso da 6 incontri hai dovuto imparare a fare cose nuove: fare video, dei caroselli per Instagram, iniziare a passare un messaggio preciso attraverso la scrittura. Cosa ti è piaciuto di questa parte pratica, dove abbiamo lavorato soprattutto con Canva, e anche con l’impaginazione di un testo?

«Essendo un’anima curiosa e creativa devo dire che mi è piaciuto imparare tutto, soprattutto montare i video e l’utilizzo di Canva, applicazioni a me sconosciute.»


Giulia Scandolara e Sara Rossoni Mentorship talenti

Le prime volte in cui creavi i tuoi contenuti avevi una signora paura degli attacchi online, e del giudizio degli altri. Posto il fatto che questi timori contengono anche degli aspetti cautelativi e sani, come va con il timore di esporti online?

«Ad oggi, dopo un intenso lavoro con te, amo espormi online. Non temo il giudizio degli altri, ho sempre avuto un giudice molto più severo con il quale fare i conti, me stessa.»

 

Ti faccio una domanda sulla scrittura. Sia nel primo pacchetto di consulenze che nel secondo, molto del lavoro lo abbiamo fatto attraverso il solo strumento della scrittura (capire cosa dire, capire come strutturare un testo per un carosello, impostare le tue consulenze, scegliere le parole giuste per toccare l’interesse dell’altra persona).  Se tu potessi riflettere sul tuo lavoro e sulla scrittura: cosa ti ha dato, in questi mesi, imparare a usare le parole in modo efficace per promuovere ciò che fai? C’è qualcosa che ti ha stupita, della scrittura?

«Partiamo dal fatto che da circa 5 anni ho scoperto di amare la scrittura, tant’è che tengo diari e appunti della mia vita e di ciò che studio. Inoltre due anni fa una vocina mi sussurrò di scrivere un libro, cosa che ho fatto e che pubblicherò quest’anno. Ritengo che questi percorsi di Mentorship mi abbiano aiutata a sintetizzare i concetti e a renderli interessanti per i lettori/follower. Gli insegnamenti di Giulia mi hanno dato tanto e insegnato a concretizzare i pensieri rendendoli parole.»

 

Spazio, e cambio tema. Settimana scorsa mi hai detto che, a fine di ogni ora di consulenza, senti di avere le idee più chiare sul da farsi. Puoi spiegare questa sensazione a chi non ha mai provato la Mentorship talenti?

«Dopo ogni sessione di Mentorship riesco ad avere chiarezza di idee, quello che sembrava un problemone insormontabile si trasforma, lasciando spazio alla leggerezza. Direi che leggerezza è la sensazione che provo dopo ogni sessione.»

 

Quali sono i risultati che hai ottenuto, dopo il primo percorso di Mentorship? Cosa ti ha soddisfatta, e cosa, magari, ti ha messa in difficoltà?

«La cosa che più mi ha soddisfatta è stata la capacità di lavorare in autonomia, potrà sembrare banale ma per me anche solo farmi un selfie era sintomo di angoscia, e devo dire che superare questo mio limite sia stata la maggior difficoltà.»

 

Molte persone sono convinte che curare un profilo social sia semplice. Com’è stato, per te, metterti a fare le cose sul serio, con una certa costanza?

«Non è assolutamente semplice curare un profilo social costantemente. Diventa un lavoro, sempre che l’obiettivo sia la serietà con la quale ci vogliamo approcciare ai follower. Per me è stato un grande cambiamento, da fruitrice, diventare creatrice di contenuti, ma sono felice di dedicare questo tempo e condividere con gli altri i miei insegnamenti.»


Giulia Scandolara Mentorship talenti

Piano piano stiamo (stai!) anche affrontando l’esposizione online in video. Ti vediamo in primo piano, e non solo come voce narrante. Quanta fatica e impegno ci sono voluti, per raggiungere questo traguardo? E cosa stai imparando dai video che stai facendo dove, piano piano, ti esponi proprio direttamente?

«Questo è stato lo step più difficoltoso per me, ci sono voluti giorni, molti giorni e tanta fatica riuscire a sconfiggere il giudice severo che giace dentro di me, ma ho vinto! Ora pian piano mi esporrò sempre più, sono alle prime armi, portate pazienza.»

 

Tu ti occupi di un ambito olistico in cui le manomissioni sono all’ordine del giorno. Non è facile spiegare alle persone cos’è lo sciamanesimo, anche restando su azioni pratiche e quotidiane. Quali sono le cose che senti di consigliare a chi si avvicina ad esempio a questo mondo? Come evitare, poi, il fai da te, o di perdersi dietro a figure affascinanti ma false?

«C’è tanta poca chiarezza nel mondo olistico che non posso che darti ragione. Soprattutto sui social vengono distribuite pratiche o rituali come fossero caramelle, ma sappiamo benissimo che lo zucchero non è il massimo degli alimenti. Io consiglio di selezionare, anche se so esser difficile, le persone serie da quelle no. Come ho scritto in un post: lo sciamano è colui che si collega con lo Spirito e che ha centrato i propri valori spirituali sul rispetto, l’umiltà ed il non giudizio, valori che non dovrebbero mai mancare in un’insegnante/mentore. Io vi consiglio quindi di osservare attentamente le persone e soffermarsi ad ascoltare le sensazioni che nascono in noi. Non è così difficile e con un po' di esercizio vi accorgerete quali sono le figure serie e quali quelle affascinanti ma false.»

 

Cambio argomento. Tu hai deciso di tornare, per un secondo percorso da 6 incontri di Mentorship, dopo il primo percorso, in cui abbiamo lavorato sul perfezionamento del canale Instagram e della tua comunicazione. Cosa ti ha fatto tornare?

«Ho deciso di percorrere un altro ciclo di Mentorship innanzitutto perché trovo gli insegnamenti di Giulia mirati a ciò che voglio apprendere e comprendere, inoltre per sviluppare la capacità di impostare e scrivere le newsletter per il mio sito web, che a breve aprirà le sue porte nel web.»

 

Ci sono delle cose della Mentorship che non ti sono piaciute? Massima onestà.

«Nessuna, amo le persone chiare e schiette, come lo sei tu, Giulia.»

 

Giulia Scandolara Mentorship talenti

A chi non consiglieresti la Mentorship? E a chi, invece, la consiglieresti?

«Non la consiglierei a chi crede che tutto si risolva con un semplice click. Ragazzi, c’è da lavorare e non poco! La consiglierei a tutti quelli che hanno un sogno nel cassetto ma non sanno da che parte cominciare e non hanno conoscenze digital e di marketing

 

Torniamo al tuo lavoro. Questo secondo percorso si concentra su un piccolo ecosistema (IG, newsletter, il sito, che è in arrivo) e concentra tutti gli sforzi per preparare il terreno all’arrivo di un libro. Quali riflessioni ti vengono, pensando a questa organizzazione sistemica di più interfacce del mondo digitale? Da fuori sembra che tutto (dell’esporsi online) avvenga sempre in un attimo: è così?

«Probabilmente per i fruitori dei servizi tutto sembra facile e veloce, ma posso assicurarvi che così non è. Dietro le quinte di ogni progetto ci sono ore di lavoro, meditazioni che ti permettano di ritrovare il centro, tanta amorevole passione e un pizzico di creatività.»

 

Insieme abbiamo anche progettato una serie di consulenze che stai già proponendo sul tuo canale Instagram. Com’è stato per te “mettere a terra” queste consulenze, e fare una scrematura dei primi passi possibili, per aiutare gli altri attraverso le tue consulenze?

«È stata una scoperta imparare a “mettere a terra” queste consulenze. Vedere un sogno prendere forma, con l’aiuto di schemi e matrici, che magicamente riescono a fare ordine mentale e portano l’idea alla sua realizzazione, attraverso una metodologia a me nuova, è stato fantastico.»

 

Ci racconti in breve per chi è pensata la tua consulenza "In viaggio verso te: focus animale di potere"? A chi la consigli e in cosa consiste?

«Con piacere. "In viaggio verso te", volto all’incontro del nostro animale di potere, è una consulenza pensata per chi desideri sapere quale spirito animale lo sta accompagnando in questo momento di vita, per chi volesse riconnettersi con Madre Terra così da poter vivere la vita migliore per sé stesso oppure per chi decidesse di voler potenziare alcune delle qualità di questi fantastici esseri viventi. Consiste in un vero e proprio viaggio sciamanico all’interno del nostro spazio sacro alla ricerca dello spirito animale, che probabilmente cerca di farsi conoscere da chissà quanto tempo e che purtroppo noi, nella frenesia di vivere, non riusciamo a sentirlo.»

 

Quanto è stato facile o difficile lavorare con me? Sincera, eh! Cosa diresti di me se io non fossi nella stanza? Tanto lo sappiamo: in una Mentorship mi hai chiamata “tenente colonnello” (era così? Rido)

«Mi ricordo perfettamente di averti chiamata "tenente colonnello" e sorridendo lo penso tuttora; ma un tenente dal cuore d’oro, sempre pronta innanzitutto ad ascoltare i miei bisogni con il sorriso ed una grande professionalità. Penso tu sia una persona molto colta e preparata e consiglierei caldamente a tutti i nuovi talenti una Mentorship con te.»

 

Quanto è importante, secondo te, avere un mentore, quando si è alle prese col proprio inizio creativo?

«Trovo sia importantissimo. Quando si comincia un progetto penso che tutti, più o meno, ci facciamo assalire da mille dubbi: riuscirò? Sarà corretto così? Come posso procedere ora? Per citarne alcuni. Essendo noi stessi i nostri peggiori giudici, un mentore che ci accompagni, ci ascolti, ci conforti e il più delle volte ci sproni a superare ostacoli, che da soli probabilmente non affronteremmo, trovo sia rassicurante.»

 

Che messaggio vorresti lasciare a chi teme di esporsi online? Grazie Sara. Il tenente colonnello ha finito con l’interrogatorio :)

«Posso consigliare a chi ha questi timori, che non c’è nulla da temere, purtroppo la paura di non piacere, che è spesso nostra nemica, ci frena. Ovviamente non potremmo mai piacere a tutti, ma la cosa più importante è piacere a sé stessi. Quando iniziamo ad amarci incondizionatamente, accettando quel che siamo così come siamo, tutto diventa semplice. Ve lo dice una per la quale uno dei più grandi limiti era esporsi online. Se ce l’ho fatta io potete farcela anche voi!»


Giulia Scandolara - Tarologa professionista, Gestalt e Art Counselor





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