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Counseling: terapia dell’incontro

Aggiornamento: 4 apr


Giulia Scandolara Counselor, counseling online

Berth Hellinger, creatore delle Costellazioni familiari, ha lasciato grandi riflessioni sulle forme dell’aiuto. E, oggi, desidero condividere con te alcune di queste riflessioni, insieme ad altre squisitamente personali, affinché tu possa intendere il valore dell’aiuto come fonte di guarigione.


Counseling: anche qui valgono gli ordini dell’aiuto

Aiutare non è un gesto incondizionato e privo di regole. Come Counselor, ho dovuto imparare presto a dosare il mio sostegno alla persona riconoscendo alcune buone pratiche per tutelare:


  • Il/la cliente

  • L'andamento della relazione d’aiuto

  • La sottoscritta, come relatrice d'aiuto


Uno dei primi ordini di aiuto citati da Hellinger è che non si può aiutare sempre. Sembra banale dirlo ma non lo è affatto. Personalmente dico anche "no" a chi non posso aiutare.


Counseling: i confini dell'aiuto

Il terapeuta olistico deve riconoscere i confini della relazione d’aiuto. Ecco ad esempio quello che, prima di lavorare, ripeto a me stessa:

  • Non si aiuta chi non sta formulando una chiara richiesta di aiuto

  • Non posso aiutare una persona che mi chiede sostegno portandomi al di fuori del mio setting relazionale e terapeutico

  • Anche se la persona mi chiede aiuto, mi devo sempre interrogare: l’aiuto richiesto è davvero possibile?

La relazione d’aiuto è uno spazio che vive e dà frutti se tutti i confini relazionali sono prontamente fatti rispettare da chi conduce il tempo stesso dell’aiuto, sessione dopo sessione.

Counseling: serve costruire uno spazio sano per la relazione d'aiuto

Il cliente non è solo accompagnato nel viaggio della propria guarigione (guarigione intesa come “recupero della propria integrità interiore"). È altresì invitato a scoprire la forma dell’aiuto come spazio di relazione sana, rispetto a un altro da sé.


Questo secondo insegnamento, non sempre esplicito, ma animato in questo caso attraverso la mia presenza di Counselor, aiuterà indirettamente il cliente a stabilire dei sani confini relazionali anche oltre il tempo dell’aiuto.



Giulia Scandolara Counselor, counseling online


Counseling: il mistero dell’incontro

Ma di cosa si compone l’aiuto? È vero che si basa sull’utilizzo di strategie cognitive, che rimettono la persona in contatto con se stessa?


Certo. Esistono delle tecniche terapeutiche utili alla riscoperta della salute interiore da parte del cliente o della cliente.


Counseling: lo strumento dell'ascolto

Ma, la relazione d’aiuto – specialmente per me, che uso gli insegnamenti della terapia gestaltica – passa soprattutto da una sostanza meno connessa alla logica e più aderente allo spazio del cuore, e ai messaggi del corpo.Ovvero l'ascolto, come chiave esperienziale.


Non a caso il nome del mio sito riconduce a questo invito profondo e gentile: ascoltarsi. E proprio nell’ascolto tra cliente e Counselor si palesa il mistero (e la magia) dell’incontro.


L'aiuto vive anche nelle pause

Bert Hellinger è stato uno dei primi (insieme a Fritz Perls) a spogliare l’aiuto dalla concettualità psicologica tipica del pensiero occidentale.


La crescita e lo sviluppo di un cliente avvengono soprattutto attraverso i silenzi, e l’ascolto degli spazi vuoti. Vive libero, l’aiuto, poiché non vi è sempre il bisogno di aiutare a tutti i costi. Aggiungo: la relazione d’aiuto respira nelle pause che la persona non ha paura di prendersi durante ogni sessione.

Durante queste pause, l’ascolto diventa un’energia tangibile, che consente al legame cliente/counselor di crescere, senza che vi sia per forza un’azione. L'aiuto continua, anche tra una sessione e l'altra.


Counseling e "non intervenienza"

Hellinger parla di “non intervenienza” per sottolineare la capacità di stare dentro la vibrazione dell’incontro.


Il cliente e il Counselor, riescono così a vivere e a respirare entro uno spazio autentico, dove le aspettative e gli interventi 'precostituiti' cadono. Il processo d’aiuto (misterioso e profondo) può allora mettersi in moto.


Non c’è guarigione senza l’altro da sé: la presenza del Counselor

Il fondamento della relazione d’aiuto, ciò che permette che si generi un cambiamento nel/la cliente, nasce proprio da questo spazio di alterità che avvia un pellegrinaggio fatto insieme ad una presenza sconosciuta.


Nei silenzi, con le lacrime, e con le parole che imbastiscono il dialogo terapeutico, il sentiero a due si trasforma, e con esso, anche il cliente. Diventa un viaggio di specchiamento nell’alterità, per ritrovarsi.

Counselor: testimone della tua trasformazione

Come Counselor divento silenziosa testimone di una trasformazione profonda e incontrovertibile. Bert Hellinger afferma che c’è un potere terapeutico che va ben al di là di ciò che “sarebbe meglio fare”, secondo un credo cognitivo.


Questa condizione cognitiva decade del tutto nella relazione che vibra alla frequenza cardiaca, e che conduce in modo spontaneo a nuotare nei "non so" della vita. Si diventa fiduciosi che la vita stessa sosterrà il tempo dell’aiuto.



Giulia Scandolara Counselor, counseling online



Sentire ed essere: l'essenza del Counseling e dell’aiuto

Per quanto ogni Counselor venga debitamente formato e preparato all’aiuto, vi sono sempre professionisti che prediligeranno un percorso canonico mentre altri si avventureranno verso un cammino eretico.


Personalmente, ho scelto il cammino eretico (Airetikos: colui che si discosta dalla verità tradizionale, e sceglie per sé, da sé, la via da percorrere).


Questo modo di lavorare, nella relazione d’aiuto, mi ha portato a prediligere sempre il sentire e l’essere a fianco della persona, più che ad applicare per forza una tecnica.

Counseling: gli attrezzi del mestiere

La Gestalt Therapy , che compone la mia cassetta degli attrezzi, consente di avere molti strumenti sempre a portata di mano (la tecnica della seggiola calda, l'enneagramma, lo psicodramma moreniano).


Ma ad un certo punto, credo che ogni professionista debba entrare nel misterioso, per cercare quegli strumenti che gli sono veramente propri, e che non tradiscano mai l’autenticità dell’incontro, anzi, la onorino.

L'ascolto profondo e la tarologia, ad esempio, sono i miei strumenti prediletti.


La forza dell'ascolto

Scrive poi Hellinger: “serve aiutare l’altro solo fin dove ne ha bisogno, e farlo procedere autonomamente non appena ha individuato ciò che è essenziale per lui.” Anche questo traguardo terapeutico è possibile solo a patto che tra cliente e Counselor vi sia un ascolto sincero.


Si tratta dell’ascolto del proprio limite come Counselor, nel mio caso. Si tratta anche dell’ascolto del limite del cliente che, a un certo punto, non ha più bisogno di me.


La relazione d’aiuto è un viaggio a due dove uno prende il volo (il cliente) è l’altro resta a terra (il terapeuta), ma entrambi hanno compiuto il misterioso viaggio della guarigione interiore attraverso l’incontro.




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